Si narra che l’occhio possa vedere se stesso. Sarà vero?
Sì, secondo Platone, specchiandosi nella pupilla altrui. Attraverso l’occhio riflesso si può conoscere il rapporto tra sè e gli altri.
E’ una questione filosofica!
In realtà, oggi, comunichiamo sempre più in modalità telematica e l’occhio si scontra con pupille altamente tecnologiche…. ed è subito “selfie”, un autoscatto virale per conoscere e farsi conoscere in tutti gli aspetti somatici, il social tormentone dirompente e di attualità.
Scatti e autoscatti danno vita ad una alta marea di visioni, a volte ammiccanti, a volte rivelatrici di tristi realtà.
Foto oculari postate su facebook e flash di macchine digitali possono far nascere sospette diagnosi “casalinghe” di malattie degli occhi che devono essere confermate da esperti in medicina.
Occhi laboriosi, mai disoccupati, sempre … in itinere alla scoperta del Super io.
L’occhio filosofo è desiderato dalla tecnologia che acquisisce la sua immagine virtuale e getta uno sguardo virtuoso …. all’infinito!