L’occhio incendiario
Ti guarda e divampa una passione violenta.
Un incendio d’amore che ti avvolge tra le fiamme e ti rende felice, esuberante, semidivino.
Connettendosi alla poesia di Giosuè Carducci:
“Di quei cari e superbi occhi ond’io bevo
Lenti incendi e furor lungo ed oblio”.
Un incendio bellicoso che brucia i ricordi, alimenta la discordia e distrugge ogni sentimento.
Sprigiona fuochi fantasmagorici che tingono di rosso il cielo ed insanguinano gli occhi.
Nulla può l’occhio incendiario quando incontra e si scontra con l’occhio non vedente o ipovedente.
Nessun feedback, nessun incendio, nessun riscontro.
Si arrende e nella sua più completa impotenza si chiude.
Il potere dell’occhio si annulla e la visione scompare.
Cala il sipario sull’occhio incendiario che ormai quasi spento lascia il posto alla lingua parlante, rendendo più esplicita la comunicazione visiva.