La mia prima staffetta (più o meno).
Circa un mese fa ho partecipato alla staffetta della Maratona di Milano.
Non era la mia prima maratona in assoluto ma sicuramente la prima in cui correvo… e non solo con le gambe.
La prima vera volta, in realtà, ero piccolo.
Non correvo, suonavo i piattini.
Sono quello al centro della foto, fiero, emozionato, con un entusiasmo che oggi riconosco come lo stesso che ho portato con me anche alla maratona di Milano 2025.
Solo che stavolta ho corso davvero.
Un mese fa ero lì, con la mia squadra L’Occhio Parlante ma non ero solo.
Correvo con ACC – Associazione Cataratta Congenita e con me c’erano storie, volti, speranze. Un popolo silenzioso che ha imparato a farsi sentire.
ACC è nata così: da un dolore comune, condiviso tra sconosciuti su un gruppo Facebook.
Genitori, esperienze simili, lo stesso vuoto di risposte.
Poi sono arrivate le connessioni, l’ascolto, il desiderio di esserci anche per gli altri.
Ed è nata una rete. Poi un sogno. Poi un’Associazione.
Oggi ACC cammina. E, quando serve, corre.
Alla staffetta eravamo in 22 squadre.
Ventidue motivi per crederci.
C’era la squadra dei ricercatori di Run for Gene, un progetto che ACC sostiene da anni con tenacia, perché la ricerca non è un’opzione: è l’unica strada.
C’erano oculisti, quelli che ogni giorno guardano davvero negli occhi questi bambini e fanno il possibile per cambiare le cose.
C’era una squadra formata dagli amici del figlio di Cecilia, la nostra vice presidente.
Lui è nato con la cataratta congenita, come lei. E in quella squadra c’era tutto l’amore del mondo.
E poi c’eravamo noi, tanti, ognuno con la sua storia, il suo passo, il suo perché.
Io ci ho messo le gambe, ma soprattutto il cuore.
E non posso che dire un GRAZIE enorme a chi ha scelto di donare:
18 donatori e 797 euro raccolti.
Ogni euro è un passo avanti.
Ogni piccolo gesto, una luce accesa.
Grazie di cuore. ♥️
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